LA FORESTA CHE CRESCE
6a Edizione – 2023, dal 16 novembre a lunedì 1 dicembre
Alla sesta edizione la rassegna ASCOLTA LA FORESTA CHE CRESCE, promossa dall’Associazione IL PORTO di Ponte San Pietro, Dalmine e Mapello
Iniziata come un’idea, quasi un sogno per quanto era ambiziosa, la rassegna “Ascolta la foresta che cresce” è andata via via affermandosi, sino a divenire un appuntamento fisso tanto per “Il Porto” quanto per la cittadinanza.
Come quella foresta silenziosa che muta costantemente, anche la composizione sociale e culturale del nostro Paese cambia e, per comprenderla e valorizzarla, è necessario saperla ascoltare. “Ascolta la foresta che cresce” ha proprio questo obiettivo: desidera raccontare il fenomeno mi-gratorio dal punto di vista “della foresta”, che ogni istante cresce e si arricchisce. Vuole, cioè, ve-dere dell’immigrazione le tante storie positive di integrazione, di confronto, di riscatto, attraverso il linguaggio del teatro, della musica, della narrazione.
L’edizione di quest’anno si è presenta particolarmente ricca di eventi.
La rassegna si è aperta Giovedì 16 novembre, a PONTE SAN PIETRO presso il Centro polifunzionale UFO, con la presentazione del libro “E ORA VI RACCONTO CHEIKH” a cura di Cheikh Diattara e Valeria Zanoni
Ha introdotto e coordinato la serata Piero Vailati, giornalista de L’Eco di Bergamo Il protagonista-narratore di questo libro si chiama Cheikh, maestro nella lingua del Senegal. Sarto raffinatissimo, musicista di tamburo e campione di basket in carrozzina. Cheikh da piccolo è stato affetto dalla poliomielite e dunque si sposta in carrozzina e con le stampelle. Cheikh ha le mani sante, di quelle che, quando cuciono, ago e filo è come se danzassero. E questa sua abilità è diventata mestiere. Prima in Africa, nella sua terra, dove ha imparato l’arte del cucito e ora Milano, dove nel quartiere Isola, insieme a Valeria ha aperto Ke chic, una piccola sartoria sociale. Gli abiti di Cheikh sono belli ma hanno qualcosa di unico e irripetibile: l’intreccio di materiali, stoffe e stili sigla l’incontro e la contaminazione tra mondi diversi e lontani come lo sono l’Italia e il Senegal. Quando le diversità riescono a parlarsi, nasce qualcosa di unico e di sorprendente…e anche di molto elegante.
Sabato 18 novembre , a PRESEZZO presso il Centro Polifunzionale Lydia Gelmi Cattaneo, è stata una bellissima serata con il concerto di Arsène Duevi “BACK TO THE ROOTS: RITORNO ALLE RADICI”
Un viaggio di ritorno nella culla dell’umanità. Un tenero abbraccio della Nonna nera.
Arsène Duevi ci ha portato nelle profondità dell’Africa: improvvisa e crea in tempo reale sul palco coinvolgendo il pubblico. Si sentono mille voci. Le cellule ritmiche e melodiche nascono, si trasformano, mutano, scorrono e si armonizzano. Un viaggio movimentato, delicato ed ecclettico. L’energia esplosiva caratteristica della madre Africa travolge piacevolmente tutti.
Il canto di Arsène racconta dei vecchi saggi, dei proverbi, gli antenati e i loro pensieri, Il coraggio e la gioia di vivere, la resilienza.
Domenica 19 novembre a PONTE SAN PIETRO presso Oratorio
Pranzo multietnico organizzato con l’associazione “Il cibo di ogni colore” di Albino.
e nel pomeriggio LABORATORIO MUSICALE per bambini con Dudu Kouate dal titolo Liuteria selvaggia o Sinfonia degli oggetti abbandonati.
Dudù Kouate, musicista, polistrumentista, divulgatore e insegnante di percussioni e strumenti tradizionali africani, ha proposto ai bambini di dare vita a strumenti musicali nuovi, generati da materiali non concepiti per tale scopo, e di suonarli insieme andando a costruire un’inedita sinfonia collettiva.
e poi… merenda… solidale, a cura del GASP (Gruppo Acquisto Solidale)
Venerdì 1 dicembre, a DALMINE, presso la Biblioteca Civica “Rita Levi Montalcini” serata finale della rassegna con una rappresentazione davvero toccante e coinvolgente. “CI SIAMO DIMENTICATI LA TENEREZZA” letture teatrali contro l’indifferenza a cura di Silvia Briozzo e Fabrizio Plebani
La tenerezza implica l’anima, essere attraversati, essere toccati nella nostra vita quando ascoltiamo una persona e cerchiamo di coglierne i dolori e le sofferenze. (E. Borgna)
L’incontro con l’altro da noi, dalla nostra storia, è sempre difficile, denso di ambivalenze e ambiguità. L’incontro è anche scontro di diversità, di unicità, di sentire differenti che ci fanno percepire l’altro come distante, incomprensibile, inconciliabile. È affidamento e tradimento, forza e indebolimento, felicità e tristezza, ricchezza e impoverimento, pienezza e vuotezza.
Il Cimitero Mediterraneo accoglie più di 26.000 morti. E noi si va a farci il bagno.
L’incontro con l’altro da noi… Ma quale incontro cerchiamo? Con quale sguardo guardiamo? Quanto siamo disponibili a metterci a rischio?
La serata ci ha lasciato alcuni TESTI su cui riflettere